Decreto Salva Casa: cosa prevede? Quali i vantaggi?

Le nuove opportunità offerte dal decreto per sanare abusi edilizi.
Decreto salva casa
Image by wirestock on Freepik
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Decreto Salva Casa: cosa prevede? Quali i vantaggi? Il Decreto Salva Casa, recentemente approvato con il DL 69/2024, rappresenta una svolta per chi si trova coinvolto in situazioni di irregolarità edilizia. Tra le novità più rilevanti del decreto, spicca la possibilità di presentare una nuova istanza di sanatoria per abusi edilizi precedentemente non sanabili. Questo provvedimento ha suscitato notevole interesse tra i proprietari immobiliari e i professionisti del settore, poiché potrebbe offrire una seconda opportunità per regolarizzare costruzioni che fino ad ora erano soggette a demolizione obbligatoria.

Decreto Salva Casa: cosa prevede?

Il Decreto Salva Casa permette, in presenza di un contenzioso amministrativo su abusi edilizi e a determinate condizioni, di sospendere l’ordine di demolizione fino alla valutazione della possibilità di sanatoria. Questo avviene tramite una nuova domanda basata sulle regole semplificate introdotte dal decreto stesso. Il cuore della norma risiede nel superamento della cosiddetta “doppia conformità” e nella semplificazione delle procedure relative ai cambi di destinazione d’uso, anche in casi di variazioni essenziali.

In passato, la doppia conformità richiedeva che l’opera abusiva fosse conforme sia alle normative vigenti al momento della realizzazione, sia a quelle attuali al momento della presentazione della domanda di sanatoria. Questo requisito ha spesso reso impossibile regolarizzare situazioni complesse, specialmente in aree vincolate o soggette a restrizioni urbanistiche. Con il nuovo decreto, invece, è sufficiente che l’intervento sia conforme alle regole urbanistiche attuali, semplificando così il processo di sanatoria.

Cambio di destinazione d’uso e sanatoria semplificata

Uno degli aspetti cruciali del Decreto Salva Casa riguarda i cambi di destinazione d’uso, una problematica particolarmente sentita nel settore immobiliare. Il decreto consente infatti il cambio di destinazione d’uso, anche con opere, tra diverse categorie funzionali, purché si rispetti la normativa vigente e si presenti una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Per esempio, un locale adibito a deposito (categoria catastale C/2) potrebbe essere convertito in un’unità abitativa (categoria catastale A/3), come avvenuto in un recente caso giudicato dal Consiglio di Stato. Tuttavia, in zone vincolate o di particolare interesse storico, restano dei limiti: la sanatoria potrebbe non essere concessa se non si rispettano i vincoli paesaggistici ed edilizi.

Il caso esaminato dal Consiglio di Stato

Un recente pronunciamento del Consiglio di Stato (sentenza 7486/2024) ha fatto luce su come il Decreto Salva Casa possa influire su contenziosi in corso. In quel caso, un privato aveva richiesto la sanatoria per un cambio di destinazione d’uso in un immobile situato in una zona di interesse storico. Il Comune aveva rigettato la richiesta, ordinando la demolizione delle opere abusive. Tuttavia, il ricorrente ha presentato una nuova istanza di sanatoria sulla base del Decreto Salva Casa. Il Consiglio di Stato ha stabilito che la domanda, seppur presentata, non influisce sulla legittimità dell’ordinanza di demolizione, ma può sospenderne l’efficacia fino alla valutazione della nuova richiesta. Se il Comune approva la sanatoria, l’abuso sarà regolarizzato; in caso contrario, l’ordine di demolizione tornerà operativo.

Decreto Salva Casa: quali vantaggi?

Il principale beneficio introdotto dal decreto è la possibilità di regolarizzare interventi edilizi che, in passato, non avrebbero avuto alcuna chance di essere sanati. Grazie all’eliminazione della doppia conformità e alla semplificazione dei cambi di destinazione d’uso, si aprono nuove prospettive per chi possiede immobili con abusi edilizi, specie in aree urbane non soggette a particolari vincoli. È importante però sottolineare che la normativa non concede una sanatoria indiscriminata per tutti i tipi di abusi. Restano infatti esclusi i cambi di destinazione d’uso in aree agricole o rurali, e in alcuni casi vincolati, come quelli paesaggistici, il parere della Soprintendenza può ancora giocare un ruolo cruciale nel bloccare la sanatoria.

Il Decreto Salva Casa rappresenta un’importante opportunità per chi si trova in difficoltà a causa di abusi edilizi. La possibilità di sanare situazioni irregolari grazie a procedure più snelle e la sospensione degli ordini di demolizione offrono un respiro a molti proprietari. Tuttavia, rimangono alcune restrizioni, specialmente per gli immobili situati in zone vincolate, dove sarà fondamentale una valutazione accurata del caso specifico. Per chi volesse approfondire, è consigliabile consultare esperti del settore e seguire le evoluzioni normative, considerando che i contenziosi legati agli abusi edilizi sono ancora all’ordine del giorno e nuove sentenze potrebbero influenzare l’applicazione del Decreto Salva Casa in futuro.

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